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venerdì 29 ottobre 2010

MATERA:(CCSVI) il diritto alla cura a carico del Servizio Sanitario Regionale.

Cittadinanzattiva-Tribunale per i Diritti del Malato di Matera si sta adoperando, da alcuni mesi, presso le competenti istituzioni sanitarie regionali di Basilicata affinchè venga garantito alle persone affette da insufficienza venosa cronica cerebro spinale (CCSVI) il diritto alla cura a carico del Servizio Sanitario Regionale. La cura di questa patologia si è, di recente , rivelata assai utile anche per la Sclerosi Multipla alla quale è associata. L’Assessore Martorano e il Direttore Generale del Dipartimento Sanità della Regione Basilicata hanno assicurato il loro impegno ma, fino ad ora, senza risultati concreti tanto che l’Azienda Sanitaria di Matera non garantisce le cure necessarie e si rifiuta di rimborsare le spese affrontate da pazienti che vanno a curarsi all’estero.

Il Prof. Paolo Zamponi, responsabile del centro di malattie vascolari della facoltà di medicina dell’Università di Ferrara, si occupa dell’associazione della CCSVI con la Sclerosi ed ha ottenuto brillanti risultati nella cura anche della patologia citata correggendo le stenosi delle vene e migliorando il flusso sanguigno. Ormai la tecnica Zamboni è conosciuta in tutto il mondo e viene praticata anche in alcuni centri italiani come Reggio Emilia,Napoli e Catania con ottimi risultati. In questi giorni, si stanno occupando di questa terapia anche molte trasmissioni televisive e molte società scientifiche anche a livello europeo. Però non c’è ancora il riconoscimento ufficiale del Ministero della Salute sulla relazione causa-effetto indicata dal prof. Zamboni. Tuttavia “ la CCSVI ha spiegato Alberto Zangrillo presidente della seconda sezione del Consiglio Superiore di Sanità è una patologia che rientra nelle alterazioni del sistema vascolare non coronarico e che il servizio pubblico sanitario riconosce ed include in uno dei codici (DRG) di rimborso delle prestazioni”. Per l’approfondimento delle correlazioni con la Sclerosi Multipla il prof. Zamboni, impossibilitato ad evadere le migliaia di richieste che gli pervengono dall’Italia e non solo, auspica la definizione di protocolli operativi tra l’università in cui lavora e le varie regioni. In base a questi protocolli i sanitari lucani potrebbero acquisire la metodologia con brevi soggiorni a Ferrara per poi effettuare gli interventi presso le nostre strutture che avrebbero solo bisogno di modeste integrazioni delle apparecchiature già esistenti. Infatti è noto che nelle nostre strutture, specialmente di Potenza e Matera, molti interventi di angioplastica sono rutinari e si effettuano anche in regime ambulatoriale. Il prof. Zamboni, già contattato dal Tribunale del Malato di Matera, ha espresso la sua disponibilità a collaborare con le nostre strutture sanitarie. L’erogazione di queste prestazioni avrebbe certamente grandi ricadute positive per i nostri pazienti e per tutto il sistema sanitario lucano. Siamo convinti che la sanità lucana non continuerà a rimanere insensibile alle nostre sollecitazioni. Certamente solleciteremo di tutto questo anche il Ministro Fazio.

Matera,29/10/2010

Il Responsabile del Tribunale del Malato di Matera

Ascenzio Delia

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