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mercoledì 29 ottobre 2014

MESSINA (IDV): IL FUTURO DEL PAESE DIPENDE ANCHE DAL SUD

Ignazio Messina, segretario nazionale Italia dei Valori
Il Sud ha bisogno di crescita, di investimenti, di risorse e di avanzati piani di sviluppo che partano dai servizi essenziali. Basta lasciare una fetta d’Italia abbandonata a se stessa. Sapere che il Mezzogiorno, secondo il rapporto Svimez, si registra al settimo anno di recessione è deprimente ed ingiusto, se solo pensiamo a quanto utile ed importante sarebbe avere un’Italia che corra alla stessa velocità. Utilizzare adeguatamente i fondi europei e destinarli ad opere e progetti che potrebbero essere volano di sviluppo, è il primo passo m a questo si deve unire la convinzione che non possano esistere due Italie e che il futuro del Paese dipenderà anche dalla nostra capacità di valorizzare il Sud. Per questo è necessario rompere con le scelte politiche del passato che hanno causato questa situazione e cambiare, prima di tutto, mentalità rispetto ad un nuovo percorso per il Meridione visto come opportunità. Oggi la situazione dell’Italia non è certo delle più rosea, ma noi di Italia dei Valori vogliamo andare oltre alla protesta e al pessimismo dilagante, attraverso proposte che ridiano ossigeno all’ economia e prospettive ai cittadini. Partendo dai temi reali come il lavoro, la sanità, la legalità, i diritti civili, abbiamo cercato di rilanciare la nostra azione su tutto il territorio nazionale, rafforzando ogni impegno nel Sud, nel tentativo di “sbloccare” le catene che immobilizzano l’Italia. Abbiamo scelto il lucchetto come metafora di un’Italia, incatenata da una casta abbarbicata sui propri privilegi, corrosa dalla mafia e impoverita dalla corruzione e dall’evasione. Occorre interrompere quel circolo vizioso che premia i furbetti e i disonesti, costringendo a far pagare il prezzo della crisi sempre e solo ai cittadini onesti. Non abbiamo la presunzione di avere la chiave per tutti i problemi, ma pensiamo che il Paese abbia il dovere di essere “sbloccato” con segnali netti ed inequivocabili di fiducia e cambiamento, che partano dalla classe politica. Ecco lo “Sblocca politiche regionali”: parlo delle politiche sanitarie regionali, dei lineamenti comuni dei Quadri strategici regionali per la creazione di lavoro attraverso i fondi comunitari, delle politiche per agricoltura, delle politiche per le energie rinnovabili, per le risorse idriche il ciclo dei rifiuti, per l’urbanistica, per il paesaggio, per l’assetto idrogeologico, gli osservatori per le infiltrazioni della criminalità organizzata e altre proposte ancora, altrettanto importanti, che renderanno necessario un lavoro di scelta di priorità specie per le Regioni del Sud.

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