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venerdì 21 gennaio 2011


MATERA: IL RUOLO DEI CONSORZI DI TUTELA

Si fa un gran parlare, in questi giorni, della nuova normativa, appena approvata dal nostro Parlamento, riguardante l’etichettatura dei prodotti agroalimentari, a tutela dei produttori e dei consumatori italiani.
È una norma che segna un passaggio importante, ma non risolutivo e definitivo, a parere di chi scrive, nella difesa delle produzioni locali ed a tutela dei consumatori.
C’è ancora molto da fare, in questa direzione, cominciando da una diffusa campagna educativa nei confronti dei consumatori finali, che devono essere “educati al gusto”.
Invidio chi ritiene che un prodotto agroalimentare debba per forza essere buono per il solo fatto di essere stato prodotto in Italia; ed inoltre, nel settore del pane, ad esempio, mi chiedo come sarà possibile indicare ai consumatori che il prodotto che stanno consumando è stato realizzato utilizzando grano duro proveniente da Cina, Canada, Russia, Messico, e chi più ne ha più ne metta!
Nei commenti che si stanno susseguendo, purtroppo, poco spazio ed attenzione, invece, è stato dato ai Consorzi di Tutela delle produzioni tipiche, le DOP ed IGP, per intenderci.
Per questi prodotti, e per questi consorzi, i controlli ed il legame al territorio sono forti, reali, duraturi, affondano le loro radici nella storia e nella tradizione culturale e gastronomica dei luoghi di provenienza.
Ma, troppo spesso, a questi consorzi, che esistono (e spesso resistono) non viene dato il giusto spazio, non viene riconosciuto loro un “ruolo” nella tutela e salvaguardia di quelle categorie, produttori e consumatori, che invece, a sentire i proclami di questi giorni, stanno molto a cuore alla politica locale e nazionale.
Questi consorzi e questi prodotti sono già “Made in Italy”, e spesse volte, per guardare a casa nostra, sono anche “Made in Lucania” ma ce ne si dimentica facilmente.
Giusto per fare un esempio, e per parlare di un prodotto che conosco molto bene, il Consorzio di Tutela del Pane di Matera IGP ha da tempo scelto, senza obblighi legati al disciplinare, ma solo perché crede nel proprio ruolo di ambasciatore del territorio lucano, di produrre il Pane utilizzando il 100% di grano duro prodotto da agricoltori lucani, su suolo lucano, grano acquistato a prezzi superiori di quelli di mercato, per valorizzare quella cerealicoltura e sostenere quegli imprenditori che, diversamente, vivrebbero negli affanni quotidiani che un mestiere, duro e complicato come quello dell’agricoltore, comporta.
E ci sono altri Consorzi, in Basilicata, che vivono la quotidianità e la responsabilità di rappresentare un territorio, senza preoccuparsi di etichette, di leggi, di nobili dichiarazioni politiche.
A questi Consorzi, sempre meno frequentemente, viene riconosciuto un ruolo importante, anche e soprattutto nella programmazione economica del territorio ma, anche spesso e volentieri questi Consorzi sono poco considerati dalla politica locale, che dimentica la loro esistenza ed il loro ruolo.
È un peccato, perché sono forze sprecate, energie che, ben indirizzate, sarebbero di ulteriore supporto a quanti hanno il ruolo di vitalizzare e promuovere il territorio.
Nelle prossime settimane vedrà la luce il Progetto Integrato di Filiera denominato “Mangiare Matera: il grano, il pane, la pasta”: è un buon segnale da parte della regione Basilicata ma, credo, non basterà da solo, se le amministrazioni, tutte, non prenderanno consapevolezza del ruolo che l’interezza dei Consorzi di Tutela esistenti in regione, potrà svolgere.
A questi Consorzi, che già fanno da tempo, ed in concreto, quello che si vorrebbe salvaguardare con il ddl etichettatura, va riconosciuta la voglia e la capacità di difendere le produzioni ed i produttori locali, di salvaguardare un pezzo di storia e tradizione che sarebbe, altrimenti, dimenticata, di voler tutelare i consumatori che, insisto, vanno sempre più educati al gusto perché siano capaci, essi stessi, di distinguere tra centinaia di etichette, simboli e certificazioni che, nell’abuso quotidiano, stanno sempre più perdendo il loro reale valore.
Occorre perciò, sempre più, che i Consorzi siano protagonisti, con le loro esperienze, con le loro capacità, e vengano sempre più coinvolti nelle scelte di programmazione e negli eventi di promozione, perché l’immagine del nostro territorio passa, anche e soprattutto, attraverso quei prodotti che rappresentano l’eccellenza agroalimentare lucana, sostenendo contemporaneamente l’industria turistica lucana e l’agricoltura di qualità, a prescindere dalle etichette.

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