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martedì 21 luglio 2015

C.S. THALIA: STAGIONE MAGICA PER TURISMO IN APPENNINO

Il turismo nelle località dell’Appennino Lucano, dell’area del Pollino, nei Parchi nazionali e regionali, sulla scia del trend positivo nazionale, sta vivendo una stagione magica. L’Osservatorio turistico della montagna con i dati elaborati da Trademark Italia sulla vacanza in montagna dell’estate 2015 (3,5 milioni di arrivi complessivi, tra alberghiero ed extralberghiero, e 16,9 milioni di presenze, di cui 12 milioni di italiani e 4,9 milioni di stranieri) non prende in considerazione l’offerta turistica lucana dai numeri troppo limitati. Secondo un sondaggio a campione condotto dal Centro Studi Turistici anche se nei fine settimana non dappertutto si arriva al ‘tutto esaurito’, nel complesso c’è una riscoperta dell’Appennino, a causa in particolare di alcuni aspetti congiunturali. “In primo luogo questo momento moderatamente positivo è frutto del caldo afoso che sta perdurando da troppi giorni – spiega il C.S. Thalia - che sta facendo aumentare i pernottamenti, in modo particolare della clientela abituale, fatta di persone anziane e di chi da sempre sceglie l’Appennino per le proprie vacanze. A questo, però, si aggiungono almeno altre due cause. La prima è naturalmente la crisi, che comunque fa riscoprire destinazioni vicine e vacanze più corte, mordi e fuggi, come sono appunto i fine settimana. La seconda è la congiuntura internazionale, con mete che hanno perso appeal per diversi motivi, tanto è vero che un sondaggio nazionale di Confartigianato evidenzia come il 52% delle famiglie italiane scelgono la vacanza nel nostro Paese. Altro dato in crescita è quello degli italiani che scelgono su internet la propria meta, passato al 55%. Ebbene, i siti internet degli alberghi, oltre al passaparola, sono stati fondamentali anche per questo rimbalzo del turismo nel nostro Appennino e per le prenotazioni che sono in aumento”. In pratica si fugge al caldo insopportabile, si allunga il periodo di vacanza, si scelgono destinazioni vicine e conosciute, tanto è vero che sono in aumento i turisti che erano clienti abituali in Appennino e che negli ultimi anni avevano scelto di passare altrove le proprie vacanze. In più funzionano gli eventi che richiamano migliaia di persone. “Anche se – sottolinea il segretario del C.S. Thalia, Arturo Giglio – occorre pensare a un coordinamento riguardo alle iniziative pensate e previste. I servizi e le strutture ci sono, è necessario lavorare come sistema per allungare i periodi di flussi turistici anche prima e dopo i due mesi di piena estate. Inoltre – continua il rappresentante del C.S. Thalia - il turismo estivo montano premia chi sa coniugare ambiente e cultura, tradizioni enogastronomiche e artigianato. E chi, forte di queste specificità, riesce a promuoverle, a farle conoscere. Da troppi anni – è l’avvertimento dell’Osservatorio Turistico della Montagna di cui tenere conto anche da noi - si dice che la montagna d’estate “non tira” abbastanza, che andrebbe ripensata e rideclinata a livello di contenuti e comunicazione. Non è facile accettare l’idea di cambiare e interpretare i segnali che arrivano da un mercato nel quale la vacanza non è più soltanto ricerca di relax, di inversione delle abitudine urbane, di divertimento, sportivo. La sociologia oggi impone una versione della vacanza fatta di esperienze, di crescita di motivazioni extra urbane. La montagna estiva come alternativa alle spiagge: il carico emotivo che invita a sguardi buoni, rispettosi e racconti pittoreschi è ancora preferito da una quota pesante di italiani che stanno “salvando” la montagna estiva dal declino. Dal sondaggio dell’estate 2015 emergono i soliti fattori negativi: domanda di soluzioni economiche, vacanze più brevi, scelte di località più vicine, meno escursioni in quota nei giorni feriali, vacanza principale concentrata nel mese di agosto, prenotazioni last minute (che poi significa 5 giorni prima) … perché la componente meteo è fondamentale. La più recente ed affidabile rilevazione dell’Osservatorio evidenzia quelle che sono le componenti che determinano la scelta della vacanza in quota e le sue modalità di fruizione: il prezzo. Resta la variabile più influente (anche se resta incoerente e inspiegabile la concentrazione dei turisti in agosto quando tutto costa il doppio). Le risposte degli intervistati sono univoche: dal budget dipendono la durata della vacanza e le scelte connesse (hotel, ristorante, shopping, entertainment, etc.). E’ dunque sempre più importante spostare l’attenzione dei turisti dal prezzo al valore dell’ospitalità, al piacere delle “emozioni”. Il prezzo spesso soffoca i contenuti. Pochi esaltano i benefit, la ricchezza dell’esperienza che località e strutture ricettive propongono. Invece di far vivere ai loro ospiti delle emozioni, gli operatori indulgono sugli aspetti commerciali, parlano come rappresentanti di commercio, come fossero venditori e non custodi e ambasciatori dell’ospitalità. Esattamente come accade alle località balneari gli operatori alberghieri, i gestori delle affittanze, gli uffici che si occupano di promozione tendono ad assomigliare a semplici venditori, ma questo non è marketing. Con la rete si è accentuata la concorrenza tra gli operatori e le destinazioni. Purtroppo questa battaglia viene combattuta sul fronte dei prezzi, utilizzando i teorici benefici della proposta economica, una leva spesso poco seria, in apparenza competitiva ma malamente utilizzata nella comunicazione di due terzi delle località di montagna. La conseguenza è un generale appiattimento delle offerte, dello spirito e dei contenuti della vacanza in quota. Anche la vacanza estiva in montagna ha pertanto bisogno di nuovi contenuti, nuove declinazioni e nuovi riferimenti. Per gli over ‘50 l’esperienza è tutto, le novità contano poco. Il cuore di tutto questo movimento di vacanze e di piacere è il territorio, ovvero la fusione tra l’idea di vacanza e il luogo in cui questa esperienza viene potenzialmente vissuta. Per le persone mature, che poi sono la stragrande maggioranza, la vacanza in quota non è più un momento di semplice e popolare svago immersi in un ambiente sano, quasi biologico, o di rifiuto delle spiagge affollate e roventi.

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