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lunedì 30 novembre 2015

Movimento 5 Stelle: dal bisturi alla mannaia, il passo è breve.

Si tratta di una vera e propria mattanza, di una macelleria sociale che colpirà in maniera dura il nostro territorio. Questo si nasconde dietro la questione che tanto ha animato l’ultima settimana politica regionale e che ha visto ancora una volta la Giunta portare in consiglio regionale un provvedimento dell’ultima ora, predisposto in extremis per procrastinare nel tempo (pochi mesi a dire il vero) il rischio di un black out dell’intero sistema sanitario lucano. Basta leggere i documenti della Direzione Generale della Azienda Sanitaria di Potenza per capire la gravità della situazione in cui versa la sanità regionale. Altro che eccellenza, altro che sistema che funziona. Siamo alle prese con una macchina che va avanti a fatica e che presenta moltissime mancanze, carenze strutturali a cui non si è potuto o voluto porre rimedio. L’ultimo provvedimento della Giunta regionale appare così la solita pezza a colori che si vuole mettere nel tentativo di arginare la situazione. Ancora una volta il Presidente Pittella interviene con un bicchiere d’acqua a spegnere l’incendio. Peccato che quel bicchiere non serve assolutamente a nulla e questo lo sanno tutti nelle stanze di via Verrastro. Fanno bene alcuni territori a prepararsi già alla mobilitazione. Fanno bene i cittadini a preoccuparsi per ciò che accadrà. Il futuro della sanità lucana è a tinte fosche e non serve certo un indovino per immaginare le ricette che si metteranno in atto da qui ai prossimi mesi: ancora tagli ai servizi; ancora ‘riorganizzazioni’ e accorpamenti; ancora presidi ospedalieri pronti a scomparire o ad essere fortemente ridimensionati. Non è solamente l’Ospedale di Villa d’Agri a rischio, non sono solamente i suoi operatori e i cittadini della zona a doversi preoccupare. Gli interventi probabilmente riguarderanno una platea più ampia e sicuramente avranno effetti nefasti sulla qualità dei servizi e sui tempi. A farne le spese saranno sempre i cittadini lucani, già duramente penalizzati dalla situazione in cui versa la sanità di questa Regione. Come se non bastassero le carenze e le mancanze attuali, a causa della incapacità di gestione della sanità pubblica, a causa dei continui ritardi in cui opera la Regione Basilicata e, anche, a causa delle politiche nazionali ben rappresentate dal sottosegretario De Filippo, i cittadini lucani saranno costretti ad ulteriori sacrifici, ma soprattutto ancora di più sarà messo in discussione il diritto alla salute riconosciuto e tutelato dall’art. 32 della Carta costituzionale. Un articolo dimenticato, un principio che rimane lettera morta su una Carta che ormai, giorno dopo giorno, è fatta a pezzi dagli amministratori di questa Regione e dai governanti nazionali. Rispetto a questo ulteriore scempio, rispetto a questo nuovo segno della incapacità e della inconsistenza di un governo regionale, qualcuno dovrebbe iniziare a tirare le somme e avere il coraggio di togliere il disturbo. Negli anni una classe politica inadeguata ha contribuito in maniera importante a smantellare il sistema sanitario regionale. Negli ultimi anni, una classe politica incapace di incidere sugli sprechi e legata a mere logiche clientelari (i vari provvedimenti a favore della città di Potenza ne sono un esempio lampante) ha cancellato presidi pubblici di salute per i cittadini lucani. Ospedali che chiudono, reparti che vengono accorpati, un servizio di soccorso inadeguato al territorio e alla popolazione lucana, sono solo alcuni esempi dei mali della sanità lucana. Se poi aggiungiamo a questo quadro avvilente i numerosi scandali e le inchieste di questi giorni, abbiamo una visione d’insieme sconcertante di quella che è purtroppo la realtà. Non curanti di questo disastro politici e dirigenti continuano ad occupare i loro posti, a scambiarsi poltrone, a salire le scale del potere giocando con la vita dei cittadini, giocando con la salute di noi tutti.
Non è più possibile far finta che tutto vada bene e dimenticarsi che quando si parla di interventi in materia sanitaria, quando si parla di riduzione della spesa, di chiusura e/o accorpamento di reparti, si parla soprattutto della salute e della vita dei cittadini lucani.

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