Vere e proprie opere d’arte in dimensione ridotta, che interpretano un tema delicato e sensibile, quale è il legame fra il pane, alimento principe di ogni cultura nel mondo, e il desiderio umano di pace e serenità fra i popoli e fra gli uomini. Si chiude il trittico degli eventi artistici con una originale mostra dedicata all’artigianato. Grazie al coordinamento di Massimo Casiello ed alla disponibilità di Antonio Cosola, Maria Bruna Festa e Tina Latorre, verranno esposte, sempre presso i locali della Mediateca, alcune fra le opere più significative dei quattro artisti/artigiani materani, opere che abbracciano, a tutto tondo, il tema del Pane di Matera. Stiamo infatti parlando dei “timbri del pane”, così simbolicamente legati alla tradizione di produrre il pane in casa, cosa che avveniva, sistematicamente, sino ad una cinquantina d’anni fa e che, di recente sta tornando come consuetudine nelle case degli italiani. Per l’occasione natalizia, i quattro artisti Casiello, Cosola, Festa e Latorre hanno realizzato alcuni timbri del pane in legno e ceramica in rappresentazione di Pupi, per quello che si annuncia come un originale Presepe in mostra a Matera, un Presepe di Timbri del Pane! Le tre mostre saranno visitabili quotidianamente dall’11 dicembre 2013 e fino al 31 gennaio 2014 presso la Mediateca provinciale e vogliono dare un contributo, seppur piccolo, all’animazione culturale della città in un importante periodo, oltre alla volontà di celebrare, anche culturalmente, un bene prezioso, dal punto di vista sia economico che culturale, quale è il grano duro.
La speranza è di far comprendere, sempre più, quanto sia importante e fondamentale la cerealicoltura lucana e meridionale, e quanto sia necessario procedere al riparto di un settore agricolo sempre più in difficoltà. Si vuole celebrare, inoltre, anche la bravura e maestria dei panificatori italiani che, a cominciare da quelli materani, si impegnano ogni giorno per tenere viva l’attenzione sul settore della cosiddetta arte bianca, in un momento di difficoltà generale.
Giovanni Schiuma
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