RELAZIONE ATTIVITA’ SVOLTE
Il comune di Colobraro nell’immaginario collettivo degli abitanti della Basilicata, e non solo, viene individuato “ come il Paese che ( a nominarlo) porta jella.Tant’è che lo stesso viene indicato come “ QUEL PAESE”. Tale nomea, da quasi un secolo, accompagna ed affligge, la popolazione locale.Così, al fine di superare una disdicevole nomea, peraltro ingiustificata in era moderna, già in anni addietro la Pro-Loco di Colobraro ha realizzato svariati eventi su Colobraro il Paese del MAGICO E FANTASTICO (convegni, realizzazioni di libri, rappresentazioni teatrali, ecc.). Su detta scia, dal 2007 l’Amministrazione Comunale ha realizzato cartelloni di eventi dal titolo “ MAGICHE SERATE A COLOBRARO “.
Il fine unitario, dunque, è sempre stato quello di studiare, spiegare ed ironizzare sulla superstizione e, quindi, sulla nomea del Nostro Paese; dimodoché gli Eventi realizzati sul tema della Magia (che, ancora, desta curiosità diffusa tra la gente) potessero divenire un attrattore turistico volto a convogliare a Colobraro curiosi che, poi, avrebbero potuto ammirare ed assaporare quello che realmente vi è di magico e fantastico a Colobraro: i panorami incantevoli, le bellezze naturalistiche ed architettoniche, le tradizioni, l’ospitalità e l’accoglienza, la degustazione dei prodotti tipici locali. Con la finalità di perseguire questo ambizioso obiettivo, l’Amministrazione Comunale ha proposto in seno al PIOT-M ( Obiettivo operativo IV 1.2 b) un “grande evento”, denominato “MAGICO E FANTASTICO “ (All.1, Scheda ABS 5 PIOT-M, approvata con D.G.R. 1094/2010). L’Amministrazione Comunale, investita della realizzazione dell’evento dall’Ente capofila del PIOT, Comunità Montana Basso Sinni, con D.C.C. N.66/2011 (All. 2) ne ha delineato i contorni essenziali, sulla scorta della scheda PIOT e di un progetto di massima predisposto dal Sindaco (All. 3).
L’evento ha avuto come momento principale la messa in scena di un percorso teatralizzato, affidato all’associazione teatrale Ensamble Teatre che si è avvalsa di ben 17 ragazzi, cui si aggiungono i 7 bambini monachicchi (altri 7 ragazzi si sono occupati dell’accoglienza; 4 guide si sono occupate dell’accompagnamento alle mostre; ben 12 ragazzi si sono occupati della sicurezza e di dare assistenza all’evento; 20 tra uomini e donne si sono occupati di approntare la degustazione dei prodotti tipici locali; 6 persone hanno curato i mercatini; oltre tanti altri volontari. Insomma un intero Paese è stato coinvolto). Il percorso teatralizzato si dipanava tra il PALAZZO delle Esposizioni ed il CASTELLO , nel Centro storico del paese; all’evento è stato dato un titolo ed un sottotitolo suggestivo, che si è mostrato di particolare impatto: MAGICHE SERATE A COLOBRARO - “SOGNO DI UNA NOTTE A ……..QUEL PAESE”. L’evento è stato introdotto da un Convegno-Conferenza stampa il 28 luglio 2011, alla quale erano presenti i maggiori organi della stampa e delle TV locali, i quali, entusiasti della presentazione, hanno contribuito con i loro numerosi articoli e servizi alla enorme riuscita dell’intera manifestazione (All.4). Manifestazione che si è ripetuta tutti i mercoledì di Agosto ( 3-10-17-24-31) con 2 spettacoli per ogni giorno alle ore 18 ed alle ore 21,00; tuttavia vista l’affluenza di pubblico si è tenuto uno spettacolo straordinario sabato 28 agosto solo per i Colobraresi, inoltre ogni mercoledì si sono tenute ben 3 spettacoli, anziché 2 previsti (circostanza queste che non trovano riscontro nei manifesti perché imprevedibili). I tanti turisti giunti a Colobraro venivano accolti da 4 ragazzi all’ingresso del Palazzo delle Esposizioni, ove venivano “muniti” di un amuleto “L’Abitino” (All.5). Qui, con la consegna dell’abitino iniziava il percorso Magico e Fantastico e si introduceva lo spettatore a COLOBRARO/QUEL PAESE.Le affascinanti ragazze dell’accoglienza spiegavano ai visitatori che l’abitino era l’amuleto che in tempi passati a Colobraro (ma di fatto in tutto il Sud) veniva appeso al collo del neonato contro il malocchio e le forze del male. Trattasi di un sacchettino di stoffa associato a velo di organza, la cosiddetta camicia che si indossava al Battesimo (data l’importanza antropica che ha sempre avuto il Battesimo è naturale che l’abitino venisse immerso nella Fonte Battesimale, il chè ha costituito uno dei tanti modi di associare il Sacro al Profano, contro le presunte Forze Magiche). Il nostro amuleto o "cincjokk" come vuole la tradizione è stato confezionato con materiali semplici: stoffa cucita (appunto abitino) chiusa con una spilla (simbolo di legatura) e un cordoncino (rosso colore della passione e del sangue), contenente tre pietre di sale grosso per scacciare il malocchio, tre aghi di rosmarino contro gli spiriti maligni , tre chicchi di grano simbolo di fertilità e abbondanza e per favorire l'amore e la bellezza fiori di lavanda simbolo di virtù e serenità.. un amuleto può avere vari significati, il nostro simboleggiava una legatura d'amore e la buona fortuna.
Tutelati dal sacchettino, i turisti venivano accompagnati all’interno del Palazzo delle Esposizioni, ove si potevano visitare ben 5 mostre attinenti l’evento:
1)MOSTRA FOTOGRAFICA sulle “IMMAGINI RITROVATE” (ovvero Colobraro tra la fine 800 e metà 900) proprio il periodo delle ricerche dell’antropologo Ernesto De Martino:2)Mostra della civiltà contadina;
3)LA STANZA DELLA SPOSA NEGLI ANNI ’50,
4)ABITI DA SPOSA DEGLI ANNI ’50 (entrambe queste mostre erano particolarmente attinenti con l’argomento, perché, come si potrà leggere nel copione del percorso teatralizzato la storia riguarda, anche, filtri d’amore, fidanzamenti e matrimoni);
5) “CON GLI OCCHI DELLA MEMORIA”, MOSTRA DI FRANCO PINNA (il fotografo che accompagnò l’antropologo Ernesto Di Martino a Colobraro ed in tutta la Basilicata nel viaggio che portò alla pubblicazione dei libri SUD e Magia in Lucania. In quest’ultima mostra (cortesemente concessaci in visione dalla provincia di Potenza che la detiene), campeggiava la “CATTERA”, la cosiddetta fattucchiera di Colobraro Foto (All.6) che ha trovato spazio sulla copertina del libro dello stesso De Martino ed è l’emblema di tutta la Mostra esposta con successo a Potenza ed in tutta Italia.Dopo la visita delle Mostre, gli spettatori venivano accompagnati da una guida turistica del posto verso l’inizio del percorso teatralizzato, durante il percorso la guida forniva brevi notizie storico-geografiche del Paese ed introduceva l’argomento “NOMEA-QUEL PAESE” (All. 7).
All’ingresso del centro storico, e verificato che ci fossero tutti muniti di amuleto onde evitare spiacevoli accadimenti, la guida abbandovana i visitatori/spettatori al loro destino……ma subito venivano accolti da due buon temponi del posto, marito e moglie degli inizi del secolo scorso, i quali ammonivano i malcapitati, dicendo loro : “Sapete dove vi trovate? Siete sicuri di voler stare qui? Siete sicuri di volerci seguire?......Voi siete a Colobraro, a quel paese e cacciate le mani dalle sacche”….e così via si dipanava un esilarante percorso teatralizzato che si completava sulle scale del Castello con la Ballata dei Monachicchi, i folletti che fanno i dispetti ma ai quali rubando il cappello si trova un tesoro, in relazione alla parte teatrale (All. 8 si allega il copione teatrale, dal quale si può evincere l’ironia-culturale con cui è stato trattato l’argomento). La rappresentazione si chiudeva con gli spettatori che con le mani levate (mostrando cos’ di non toccarsi) gridavano gioiosi Colobraro (rendendo gioiosi me ed i colobraresi).I turisti, successivamente potevano proseguire il percorso con altre guide turistiche che li accompagnavano a visitare il restaurato Castello, la Chiesta Matrice di San Nicola e la successiva Cappella dell’Icona (ALL. 9); tra i vicoli visitavano i mercatini dei prodotti locali, per poi passare nella successiva Piazza Duchessa D’Aosta, ove si potevano assaporare i prodotti tipici locali, nel mentre assistevano agli spettacoli musicali e di ballo tipici del luogo e della Basilicata nel periodo di ambientazione del percorso teatrale ossia il periodo dello studio di Ernesto De Martino (fine 800-inizi 900). Ogni mercoledì sera, all’evento principale, si accompagnava un evento vertente sempre sulla Magia, la superstizione e le tradizioni popolari:
10 agosto (Norre di San Lorenzo) alle musiche tipiche si è accompagnato uno spettacolo di magia astronomica “UN TUFFO NELL’UNIVERSO “ con osservazione dei corpi celesti mediante Telescopi e Binocoli,
17 agosto Animazioni e balli con le IATRIDE Compagnia di danze iatriche “DALLE STREGHE ALLE MASCIARE”……LA TARANTA per chi non balla con il cuore.”
24-31 agosto Musica e balli con un gruppo folkoristico locale.
L’Evento ha avuto un afflusso di pubblico notevole e, persino inaspettato, che è stato stimato in 7/8 mila presenze, tenuto conto delle firme dei visitatori delle mostre e delle presenze alla degustazione dei prodotti tipici locali e degli amuleti consegnati ai visitatori, per cui gli obiettivi propostici col PIOT ed in particolare quelli sintetizzati nella scheda ABS 5 del PIOT/M, approvata con DGR 1094/2010, possano dirsi ampiamente raggiunti.
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