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venerdì 16 luglio 2010

PISTICCI: CONTRO IL RABBIOSO FURORE DEL NULLA

Subito dopo i manifesti e i comizi sul momento politico a Pisticci non si è fatto attendere un punto sulla situazione da parte del gruppo di consiglieri sostenitori del sindaco.
“L’Amministrazione Leone passerà alla storia della politica pisticcese come un’operazione trasformistica”, come sostiene il “Cavaliere della Mancia”, protagonista delle ultime cronache cittadine.
In verità è un atto di ribellione all’inettitudine di una classe dirigente PDL, la quale, pur dopo tre sonore sconfitte elettorali, non si e’ resa conto di dover registrare la macchina-partito, che fra poco, di questo passo, conterà più generali che soldati. E la triplice del coordinamento (cittadino-provinciale-regionale) si ostina ad accusare il gruppo dei consiglieri che, per mezzo di una manovra per essi di disturbo, ha consentito la sopravvivenza di un’amministrazione che, alla fine, avrà prodotto più di quanto si possa pensare. Sull’ipotesi di espulsione dal partito (peraltro, essendo qualcuno dei quattro consiglieri non iscritto, non si vede come si possa cacciare chi non è dentro, non avendo la tessera del partito ed essendo solo consigliere del gruppo consiliare) crediamo che nella fase istruttoria certamente dovranno essere richieste le controdeduzioni e allora verrà fuori la verità. Si saprà del gruppo dei cospiratori che organizzò il golpe del 29 Luglio scorso, fallito per opera dello spirito provvidenziale, che adesso ha preso in cura Pisticci.
Si saprà che la stella dell’ex vice sindaco ha brillato solamente per due cose: l’annuncio della collaborazione dell’ospedale di Pisticci col Gemelli di Roma e poi per l’ossessione contro Radio Laser.
Si saprà di un altro tentativo di abbattere Leone organizzato in occasione della recente approvazione del bilancio; i cospiratori sono rimasti con un pugno di mosche. Si parla di “indegnità morale e politica” del gruppo Leone. Si saprà se non è comportamento indegno e immorale lavorare sin dal primo giorno di carica per sopprimere il sindaco con gesti di squadrismo di altri tempi, se non è accanimento folle il voler combattere contro le antenne radio scambiandole per mulini a vento. E’ segno di coerenza l’assicurare dalla tribuna dei comizi regionali che l’amministrazione sarebbe durata cinque anni e poi compiere atti di sabotaggio,fare riunioni quotidiane come una setta carbonara? Allora i probiviri sapranno da quale parte sta la fedeltà al partito e il rispetto dei cittadini a cui si è chiesto il voto. L’operazione salvezza si è potuta attuare per l’ingresso in maggioranza di altri consiglieri che, pienamente consapevoli dello stato di emergenza e avvertendo la necessità di non poter regalare Pisticci ad un commissario prefettizio, quando ci sono in cantiere opere qualificanti per il territorio, si sono dimostrati disponibili a portare a termine un progetto concordato. Lo si è fatto anche per portare rispetto alla figura istituzionale del sindaco, voluto dalla cittadinanza, che non può essere messo in crisi costante dagli stati confusionali e schizofrenici di un gruppo di guastatori per professione. E’ una dimostrazione che gli steccati ideologici e di schieramento possono essere benissimo saltati e messi da parte, quando c’è in gioco, in una partita determinante, il destino di una città. I probiviri sapranno valutare da che parte c’è la ragione e qualche testa salterà, e doveva saltare già dopo l’attentato fallito dello scorso anno.
Per l’ospedale esiste in delibera del consiglio comunale, una proposta unanime per salvare Tinchi. Da lì bisogna partire, perché non servono né l’atto donchisciottesco della minaccia di gettarsi dal tetto (a gommoni gonfiati dai vigili del fuoco) né le arringhe strappa-applausi del teatrante Pesce contro il sindaco additato come unico responsabile della vicenda-ospedale. Occorre invece una ferma posizione contro l’ente regionale, che è il solo storico responsabile dello smantellamento della struttura ospedaliera. La mobilitazione è utile, però non strumentalmente contro un sindaco, ma contro il centro-sinistra che da più di vent’anni ha decretato col piano sanitario regionale la lenta e progressiva morte dell’ospedale.
Martedì 20 nel consiglio comunale ci saranno i politici regionali e il dirigente aziendale e non saranno accettate promesse vuote. Visto che Don Chisciotte c’è, Dulcinea del Toboso c’è pure, si aspetta di conoscere chi è, tra il gruppo dei cospiratori, Sancho Panza.

Consiglieri Comunali: Mariano Caravita, Giovanni Giannone, Giovanni Oliva, Rosa Panetta, Rosa Prezioso

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