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domenica 31 gennaio 2010

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO.

Francesco Vespe

Febbrili, quasi Browniani (se volete un giorno vi spiegherò cosa significa) sono i movimenti in vista delle elezioni comunali e regionali. A volte sono state invocate soluzioni esotiche sia per Matera che per la Basilicata. Soluzioni che se non altro hanno messo in evidenza l’interesse e l’appeal che la nostra terra riscuote all’esterno. Terra che chi scrive ritiene che debba essere salvata prima di tutto dai suoi abitanti! A parte queste trovate esotiche temo che il dibattito politico a Matera stia subendo un ulteriore involuzione che si accompagna ad un’innegabile usura dei due poli maggiori che non stanno e non sanno decidere. Mi riferisco in particolar modo alla mobilitazione dei mondi vitali al di fuori del recinto dei partiti. Tre anni fa questo mondo si mosse in modo poderoso raccogliendo fino al 30 % di consensi e determinando poi il risultato finale della competizione elettorale. Chi scrive fu un protagonista (minore sic) di quel periodo e ricorda che incontri, summit, assemblee, si susseguivano in modo frenetico proprio per cercare di unire, ricucire, i vari segmenti che si misero in moto per concorrere al rovesciamento del malgoverno nella città. Alla fine due realtà riuscirono ad emergere: la lista di Città Plurale e, soprattutto, l’esperimento mediatico politico messo su dal geniale tycoon nostrano (deve avere un suo ritratto che invecchia al posto suo come Dorian Gray!) che seppe creare un cartello elettorale che sfiorò il ballottaggio e che fu determinante nel portare al governo della città la proposta e le persone migliori. Peccato poi che Nicolino non abbia voluto valorizzare l’importanza e la dirompenza di questo gruppo sociale a suo modo innovativo. Ora pare che questo gruppo si voglia ripresentare questa volta senza prendere in prestito leader altrui. Osare una II volta è cosa doverosa. Ma torniamo a noi ! Dalle costole incancrenite della sinistra sono uscite in forte anticipo 2 candidature francamente molto discutibili: quella delle 5 stelle ispirata dal movimento di Grillo candidando a sindaco un ragazzino proveniente dallo stesso paese di Santochirico, e quella del circolo Gino Giugni (spero almeno che sappiano chi fosse!) fatto da duri e puri dissociatisi all’ultima ora dall’IDV non accettando gli esiti dell’analisi del sangue fatta alle “new entry” femminili di quel partito. Queste liste civiche non hanno fatto nulla per creare un’intesa, tessere una rete, cercare di allargare alleanze. Niente di tutto questo è accaduto rispondendo solo ad un antipolitico livore moralista. Discorso a parte va riservato alla candidatura della nostra Cinzia. Giovani, freschi, entusiasti e, soprattutto preparati hanno bruciato tutti. Sono in verità partiti dalla coda (designando subito il sindaco) e, soprattutto, hanno impostato il loro programma su basi rigorosamente scientifiche definendo e ripromettendosi di analizzare alcuni indicatori chiave (“fingerprint” come dicono gli yankee visto che si ispirano molto all’impero oltre oceano). Parlano di progetti concreti, indicano percorsi finanziari necessari per attuarli preoccupandosi finanche di individuare i potenziali realizzatori. Insomma efficienza nord-americana in salsa mediterranea. Bravi! Comunque vada a finire hanno già vinto! Un po’ ricordano i ragazzi delle Termopili che cercarono circa 16 anni fa di rialzare le sorti del PPI. Quelli erano forse un po’ più verbosi ed astratti e con….meno mezzi. Sono giovani andati ad istruirsi fuori e che oggi cercano di riportare le loro belle esperienze nella loro terra ! Poi l’alleanza con il comitato per la ferrovia potrebbe rendere il raggruppamento meravigliosamente “naif”. Ma intanto su tutto grava l’imbarazzante empasse dei due poli: il PdL dopo Buccico non sa che pesci prendere (credo però che sia ineluttabile la sua ricandidatura); mentre il PD ha troppi sindaci da candidare e non sa far sintesi e scelte. Insomma lo scenario è ancor più sfilacciato e decomposto. Questo forse è solo il risultato di un degrado sociale sempre più acuto che la nostra città sta vivendo in questo periodo di crisi molto seria. Forse con un maggior senso di responsabilità da parte di tutti si potranno scovare e valorizzare i pochi segni di speranza pur presenti nella nostra comunità. Questo lo si può fare solo con i “Dreamer” capaci di sognare ad occhi aperti una città più bella ed orgogliosa di se andando oltre la desolazione del presente. Ed i “Dreamer”grazie addio ci sono ancora!

Francesco Vespe

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