Senatore COSIMO LATRONICO
“Il Fondo monetario internazionale certifica che l'Italia e l'Europa escono dalla recessione, e non si prevede alcun peggioramento del rating nel medio e lungo termine, così come agenzie importanti hanno certificato nel loro ultimo report, prendendo in esame il debito e l'andamento dei conti che nel medio termine ci portano ad essere in una situazione di tranquillità. Quindi, secondo queste valutazioni l'Italia continua a godere di una buona, sufficiente, credibilità, sia in campo fiscale che in quello economico, nonostante l'impatto negativo della crisi”. Lo ha dichiarato il senatore del Pdl, Cosimo Latronico, nella sua replica in aula sul disegno di legge sul bilancio. “Il Governo in questo anno e mezzo di legislatura non è stato a guardare, anzi, non solo ha messo in sicurezza i saldi di bilancio ma ha messo al riparo da conseguenze peggiori il nostro sistema creditizio, con interventi di garanzia per i depositi e di rafforzamento patrimoniale per le banche. È stata salvaguardata la coesione sociale con il finanziamento e l'ampliamento delle misure afferenti agli ammortizzatori sociali, perché tanti lavoratori non rimanessero da soli dinanzi alla crisi dell'economia reale. Poi le misure anticrisi, più di una, contenute nei diversi provvedimenti legislativi collegati alla scorsa finanziaria: il Piano casa; il Patto per la salute; l'adeguamento delle pensioni per migliorare l'equilibrio del sistema pensionistico; il varo della riforma della pubblica amministrazione; le modifiche del processo civile; l'avvio del federalismo fiscale; il provvedimento in materia di energia, per contrastare la dipendenza del nostro Paese e mettere mano alla bolletta energetica, che pesa in termini significativi sul sistema produttivo italiano; la riforma della scuola e dell'università. Da ultimo, vorrei ricordare per il Mezzogiorno lo sblocco dei FAS ed il tentativo di un loro coordinamento per evitare la polverizzazione della spesa e che questa prevalesse sulla finalizzazione verso gli obiettivi del potenziamento della rete infrastrutturale e dell'apparato produttivo. Infine, il sostegno di alcuni settori, come quello dell'auto, che hanno un peso nell'industria italiana ed un impatto occupazionale in molte Regioni del Paese. Per tutto questo, e si tratta solo di alcuni riferimenti, ci sembra davvero ingeneroso valutare o accusare di immobilismo il Governo Berlusconi, il ministro Tremonti e le sue azioni in campo economico”.
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