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giovedì 9 gennaio 2014

Anche il 2013 è stato segnato dalla più grave crisi economica e sociale che abbia investito l’Italia dal dopo guerra a oggi.

È stato il quinto anno consecutivo di recessione: riduzione della base produttiva, aumento della disoccupazione, impoverimento delle famiglie, paure per il presente e incertezza per il futuro dei giovani e dei meno giovani.
Uno scenario cupo aggravato dalle alluvioni che hanno devastato la nostra provincia con le drammatiche vicende note a tutti.  Il 2014 dovrà essere l’anno della ripresa e del rilancio, a patto che ognuno, per il ruolo che ricopre, si assuma le responsabilità che le competono. Per tornare a crescere serve innovazione, è vero, ma il senso del cambiamento non può essere racchiuso in un disegno di legge che dichiarando morte le Province di fatto cancella servizi essenziali per i territori. Perché se è riconosciuto che serve più giustizia sociale e solidarietà, è altrettanto vero che serve più responsabilità e senso civico soprattutto da parte di chi ha doveri istituzionali. Lo svuotamento dei poteri delle Province dà invece prova di un indebolimento profondo della politica che, incapace di ascoltare il Paese per autoriformarsi seriamente, promuove involuzione. Per quello che riguarda la Provincia di Matera la giunta ha sempre lavorato con determinazione per fornire riscontro alle esigenze del territorio, e non si è mai lasciata influenzare dai disegni di cancellazione, operando sempre con il massimo impegno. Un importante lavoro di squadra svolto a favore delle 31 comunità e reso possibile grazie al contributo del presidente del Consiglio, dei consiglieri provinciali, sia di maggioranza che di opposizione, dei dirigenti e di tutto il personale dell’Ente. In tempi dove la scarsità di risorse, dovute alla diminuzione dei trasferimenti statali e all’assenza della Regione, ha complicato terribilmente l’azione di governo, l’assestamento di bilancio approvato in Consiglio ha assicurato il mantenimento degli equilibri e del pareggio del bilancio e il rispetto del Patto, supplendo in maniera sostanziale sul fronte degli interventi indispensabili al territorio per sopravvivere socialmente ed economicamente. Stiamo parlando di risorse per oltre 4 milioni e 900 mila euro, quasi tutto avanzo di amministrazione 2012 non vincolato, con i quali finanzieremo, abbiamo iniziato già a farlo: 23 interventi viari, lavori di manutenzione straordinaria per i 38 edifici scolastici, il recupero del Palazzo Nugent, la piattaforma logistica e la Sala di Protezione civile. Tutte azioni che si tradurranno in immediato beneficio per l’intera provincia, a dimostrazione che l’attività di questo ente è fondamentale. In questi quasi 5 anni buoni risultati sono stati raggiunti nella realizzazione di importanti opere di viabilità e di edilizia scolastica. Nel contempo si sono concretizzati progetti a sostegno dell’economia e del lavoro, dell’agricoltura, della tutela dell’ambiente, della scuola e della formazione professionale. Vogliamo ricordare anche l’impegno costante per la legalità e contro le mafie, per le pari opportunità e contro la violenza sulle donne, per la pace e la cooperazione tra i popoli. Il nostro impegno continuerà anche nel 2014 fino a quando ce lo consentiranno.
Prima di concludere ritengo doveroso sottolineare come la difesa dell’ente Provincia non abbia a che fare con interessi personali, a maggio scade il mandato che vede questo vertice politico alla guida, ma con la certezza che la riduzione della spesa pubblica ha bisogno di altro. Perché se c’è un ente rappresentativo dell’identità locale che è in grado di operare a livello di aria vasta e capace di svolgere un ruolo di coordinamento reale questo è la Provincia.
È oggi più che mai necessario ridurre e semplificare i livelli di governo per risparmiare e rendere più efficienti le istituzioni e la pubblica amministrazione, ma deve essere avviato un processo di razionalizzazione degli organi periferici dello Stato serio e funzionale all’obiettivo. Serve una nuova pubblica amministrazione più efficiente, con meno burocrazia, basata sul merito e la responsabilità e non sul populismo. 

Il Presidente
- Franco Stella -

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